La concentrazione dei sotto-prodotti derivanti dalle lavorazioni del latte è utilizzata ampiamente per la riduzione dei volumi e di conseguenza dei costi dovuti al trasporto degli stessi per lo smaltimento con inoltre la possibilità di riutilizzare l'acqua ottenuta all'interno dello stabilimento o scaricarla secondo la normativa vigente.
Il siero concentrato è stabile perché l'elevata concentrazione di zuccheri blocca la fermentazione spontanea e può quindi essere immagazzinato e trasportato a bassa temperatura senza particolari accorgimenti.
Il siero concentrato costituisce un ottimo ingrediente per la formulazione di mangimi complessi se opportunamente mescolato, ad esempio, con cereali o farine di estrazione degli oli vegetali e, come tale, ha un reale valore di mercato e può essere quindi considerato un vero e proprio prodotto e non più un rifiuto di cui disfarsi delle lavorazioni casearie.
Questi impianti consentono di recupero totale della frazione proteica e la concentrazione del siero, il quale può essere utilizzato nella filiera produttiva ad esempio per aumentare la resa in ricotta o destinato al mercato alimentare e farmaceutico.
L'ultrafiltrazione è un metodo estremamente valido al fine di ottenere la concentrazione e la standardizzazione della componente proteica del siero.
Mediamente le rese di produzione da siero precedentemente concentrato in ultrafiltrazione, calcolate sulla base della quantità di siero tal quale utilizzato, e i recuperi in materia, sono superiori anche fino al 70% spingendosi ad alti valori di recupero (5-6 volte).
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